“Mi par d’essere caduto dal cielo, come una pietra in uno stagno” Omaggio a Carlo Levi, 26 gennaio 2018

Mattinata di studio dedicata a Carlo Levi in occasione del Giorno della memoria 2018

 “Mi par d’essere caduto dal cielo, come una pietra in uno stagno”. Omaggio a Carlo Levi

 

 26 gennaio 2018 dalle 9.00

Firenze – Biblioteca degli Uffizi

Programma
Saluti e introduzione Eike Schmidt e Claudio Di Benedetto (Gallerie degli Uffizi);
Laura Forti (Comunità ebraica fiorentina); Antonella Lavorgna (Fondazione Carlo Levi); Roberto Ferrari (Regione Toscana); Matteo Mazzoni (ISRT)
Nicola Coccia, Aliano-Firenze andata e ritorno
Antonella Lavorgna, «Con la pittura sono andato scoprendo me stesso, con la scrittura il mondo». Carlo Levi tra pittura e scrittura.
Filippo Benfante, «Quel giorno i dieci bollivano di sdegno». Il Comitato Toscano di Liberazione Nazionale e Firenze nell’Orologio.
Simonella Condemi, Carlo Levi agli Uffizi

Tredicesima Giornata del Contemporaneo- I PANI di Carlo Levi

La Fondazione Carlo Levi partecipa alla Tredicesima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI con l’esposizione I PANI di Carlo Levi, presso la sede dell’Istituzione.

Seguendo le indicazione dell’immagine guida della giornata del contemporaneo, “Pane quotidiano“, la selezione espositiva mette in evidenza come in Carlo Levi il pane sia presente fin dalle opere giovanili, ma il soggetto si è andato trasformando da elemento compositivo ad elemento interpretativo dei diversi territori e culture.

Lo stesso Levi scrive “la forma del pane è forse il più espressivo dei modi umani e popolari dell’arte, e la più antica e permanente: quella che arriva a dire le cose più profonde e più vere della vita e dei sentimenti di un popolo, la prima scultura diventata momento della vita, divinità nascosta e incarnata, conoscenza, comunione, nutrimento”.

La mostra sarà visitabile presso i locali della Fondazione Carlo Levi in via Ancona 21 – Roma
Apertura: dal 14 ottobre al 11 novembre 2017
Orario: lunedì-martedì-venerdì:15.00-19.00; mercoledì-giovedì:9.00-13.00

Apertura straordinaria: sabato 14 ottobre 2017 – 10.00-13.00

All’ascolto di Cristo si è fermato a Eboli. Infiniti terrestri dei

Le 25 opere di Isabella Staino che compongono la mostra All ’ascolto di Cristo si è fermato a Eboli. Infiniti terrestri dei, nascono dall’ ascolto dell’opera di Carlo Levi  nella magistrale lettura di Elio de Capitani trasmessa da Radio 3 nella trasmissione Ad alta voce.

“Le parole entrano a far parte del dipinto, come la musica o la voce di un amico che passa a trovarmi nel mio studio; la scrittura come narrazione ha già alla sua origine immagini della realtà, vissute o fantastiche, a cui dà una forma, che resta. Ma essa a sua volta libera nuove immagini, e anch’esse possono diventare reali nella materia pittorica”. Così ha scritto la pittrice che ha al suo attivo diverse esperienze come illustratrice; ad iniziare dal rapporto con Antonio Tabucchi che nel 2003 ha scritto e le ha dedicato un breve racconto, “Isabella e l’ombra, poi da lei illustrato e pubblicato nel 2014 (Vittoria Iguazu Editoria). Sono seguiti alcuni volumi di Adriano Sofri. Ora la sfida accettata, se di sfida si può parlare, è quella di mettersi a confronto non solo con le pagine leviane, ma anche con la stratificata iconografia d’immagini del sud che lo stesso Levi pittore ha consegnato all’arte italiana. Staino ritaglia per le sue opere uno spazio visuale che solo in parte condivide con Levi, quello che alberga i protagonisti del libro (Giulia, la casa contadina, il sanaporcelle, la brigantessa Maria Pastora..),  ma per il resto la sua pittura si allontana dal realismo delle notazioni leviane per immergersi in una dimensione fra favolistica e  onirica che le è peculiare e che, al contrario di quanto accade ai protagonisti dei quadri di Chagall, non le solleva in un celeste iperuranio ma le fa affondare ancor più nelle remote viscere della terra. Le sue figure ritrovano la sostanza delle parole leviane quando alludono agli “Infiniti terrestri dei, che popolano da tempi remoti le terre della Lucania.

La mostra, allestita in marzo presso la Petite Galerie della libreria italiana Tour de Babel di Parigi, dopo la presenza romana presso la Fondazione Carlo Levi, sarà ospitata in maggio dalla Galleria Athena di Livorno, e in giugno dall’Associazione lucana Carlo Levi di Torino.

Evento speciale: Elio De Capitani leggerà, durante il vernissage, alcune pagine dall’opera di Carlo Levi.

Inaugurazione: 12 aprile 2017 ore 17.30-  Roma – Fondazione Carlo Levi

Apertura al pubblico: 12 aprile – 05 maggio 2017

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«Le attese del niente». Carlo Levi tra scrittura e pittura

La Fondazione Carlo Levi è lieta di annunciare che venerdì 3 febbraio 2017 si inaugura, alla presenza del Ministro Dario Franceschini, un nuovo spazio permanente dedicato alla figura e all’opera di Carlo Levi: «Le attese del niente». Carlo Levi tra scrittura e pittura, all’interno del progetto di valorizzazione delle collezioni contemporanee Spazi900 della Biblioteca Nazionale Centrale di RomaLa realizzazione della sala si rende possibile grazie alla stipula di un contratto di comodato tra la Biblioteca e la Fondazione, relativo a sei quadri di proprietà della fondazione, con il fine comune di promuovere e divulgare la poliedrica personalità di Carlo Levi nella sua duplice veste di pittore e scrittore. (altro…)

GIORNATA DELLA MEMORIA

La Fondazione Carlo Levi, per celebrare la Giornata della Memoria 2017, per la prima volta ha commissionato dei lavori site specific a due artisti contemporanei, Carola Masini e Stefano Trappolini. La memoria dell’ombra è il titolo scelto per una doppia suggestiva installazione: due grandi lavori composti di numerosi pezzi, collocati su due pareti affrontate che, dopo un’ampia introduzione di vuoto, saturano lo spazio conclusivo della Fondazione.

Carola Masini firma Io sono, una installazione composta di 96 pezzi (ciascuno di 16cm x 16 cm) per una dimensione complessiva di 203cm x 135cm.

Stefano Trappolini invece ha realizzato per la parete di fronte Memoria universale, assemblage di 60 pezzi nei quali l’apparente serialità è contraddetta dal segno personale e individuale affidato alla parola inscritta in ogni elemento.

La mostra sarà visitabile presso i locali della Fondazione Carlo Levi in via Ancona 21  dal 27 gennaio al 28 febbraio 2017 ; orari: lunedì-martedì-venerdì:15.00-19.00; mercoledì-giovedì:9.00-13.00

 

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L’IMMAGINE NELLA PAROLA – laboratorio

Il 5 aprile 2016 la Fondazione Carlo Levi ha tenuto presso l’Aula multimediale del Liceo Ginnasio Statale “Dante Alighieri” un laboratorio di letteratura e storia dell’arte.

Il Presidente Prof.ssa Dott.Daniela Fondi e la dott.ssa Antonella Lavorgna hanno analizzato il testo del Cristo si è fermato a Eboli e le opere pittoriche insieme agli studenti delle classi 5 sez.C -5 sez.D.  All’ interno del laboratorio gli studenti Francesco Giosi e Marco Rossini hanno realizzato degli elaborati didattici digitali.

Gli studenti sono stati seguiti dai docenti Prof.ssa Dott. Edvige Acierno, Prof.ssa Dott. Maria Grazia Melchionna, Prof.Arch. Maria Luisa Assogna.

GIORNATA DELLA MEMORIA

Il 27 gennaio 2016 in occasione della “Giornata della Memoria” la Fondazione Carlo Levi sarà aperta al pubblico dalle ore 9:00 alle 14:00 con l’esposizione della opere con tematica Booz presso la sede della Fondazione in Via Ancona 21 a Roma.

TITOLO

07.01.2016VITA

Si laurea a pieni voti in Medicina.

12 Dicembre PITTURA

Espone alla XIV Biennale di Venezia con Arcadia.

POLITICA

Il gruppo di «Rivoluzione Liberale» vota per i comunisti alle elezioni politiche. È da qualche tempo legato sentimentalmente a Maria Marchesini. In casa di Giacomo Debenedetti conosce Umberto Saba, che rivedrà poi a Firenze durante l’occupazione nazista.

Sotto il segno di Carlo Levi

23 ottobre – 22 dicembre 2015
Inaugurazioni:
Galleria Arte e Pensieri: giovedì 22 ottobre 2015 alle ore 18:30 (fino al 21 novembre)
Sito web: www.galleriaarteepensieri.it
Palazzetto Art Gallery: giovedì 19 novembre 2015 alle ore 18:30 (fino al 22 dicembre)
Sito web: www.palazzettoartgallery.com

Mentre l’anno dei molteplici anniversari di Carlo Levi (quaranta anni dalla morte, settanta dalla pubblicazione di Cristo si è fermato a Eboli) si avvia a conclusione, la sua figura si riconferma per la sua attualità come quella di uno dei più inquieti, multiformi e complessi intellettuali del Novecento. L’autunno romano offre un duplice, imperdibile, appuntamento espositivo con la sua pittura. Le mostre, nate dalla collaborazione della Fondazione Carlo Levi con due vivaci realtà artistiche della Capitale, la Galleria Arte e Pensieri e Palazzetto Art Gallery e un gallerista collezionista, sono state pensate come due momenti integrati di un unico progetto incentrato sulla riproposta di un aspetto meno noto della sua ricca produzione, le opere pittoriche su carta, le incisioni e le litografie. Alla Galleria Arte e Pensieri, nota anche per la sua attività di editoria di grafica di alta qualità, verranno esposte una serie scelta di litografie e acqueforti, fra le più note fra quante prodotte degli anni Sessanta, il periodo che vide Levi molto attivo sul fronte della grafica, integrate da opere pittoriche e disegni inediti. Del tutto inedite le opere esposte alla Palazzetto Art Gallery, provenienti dalla collezione della famiglia di Maurizio Lo Noce, nipote di Antonio Lo Noce, fraterno amico e storico stampatore di Levi. Si tratta di un nucleo di grandi pastelli e tecniche miste su cartone e carta, databili dagli anni Trenta ai Sessanta, nelle quali si può rileggere, alla luce di una viva tensione creativa e di un audace sperimentalismo tecnico, quasi l’intera produzione del pittore; ritratti, fra i quali quelli dedicati a Pier Paolo Pasolini, Volti di contadini del sud, Maternità, soggetti mitologici e soprattutto Amanti, un tema continuamente affiorante e rivisitato nella foga febbrile del colore-segno; con il quale, avvicinandosi agli ultimi suoi anni, il vitalismo di Levi esplora e rinsalda l’inscindibile legame fra Eros e Thanatos.

Mostre a cura della Fondazione Carlo Levi, Roma, in collaborazione con Arte e Pensieri, Palazzetto Art Gallery, Maurizio Lo Noce. Catalogo a cura di Eros Renzetti, con testi di Daniela Fonti, Filippo La Porta, Guido Sacerdoti; apparati a cura di Antonella Lavorgna.

Cristo si è fermato ad Eboli

Cristo si è fermato a Eboli

E’ scritto a Firenze tra il dicembre del 1943 e il luglio del 1944 durante l’occupazione tedesca di Firenze. Pubblicato dalla casa editrice Einaudi nel settembre del 1945 ebbe subito un notevole successo suscitando dibattiti e riflessioni sul rapporto-civiltà contadina e modernizzazione. Il libro rappresenta nella letteratura italiana uno dei capolavori, nella vita di Carlo Levi l’inizio della sua attività di scrittore.

La sovra copertina della prima edizione recita: “Come in un viaggio al principio del tempo Cristo si è fermato a Eboli racconta la scoperta di una diversa civiltà. E’ quella dei contadini del Mezzogiorno: fuori della Storia e della Ragione progressiva, antichissima sapienza e paziente dolore. Il libro tuttavia non è un diario: fu scritto molti anni dopo l’esperienza diretta da cui trasse origine, quando le impressioni reali non avevano più la
prosastica urgenza del documento[…] il lettore può trovarvi insieme una ragione di poesia, un mondo di linguaggio, uno specchio dell’anima, e la chiave di problemi storici, economici, politici e sociali altrimenti incomprensibili.”

 

Cliccando di seguito troverete il PDF dell’opera intera: LEGGI

Al link seguente troverete la lettura del Cristo su radio RAI nella trasmissione AD Alta Voce: ASCOLTA

 

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