Paura della libertà

Carlo Levi_paura della libertaE’ il “libro da cui deve cominciare ogni discorso su Carlo Levi scrittore”… “un tipo di libro raro nella nostra letteratura, inteso a proporre le grandi linee d’una concezione del mondo, d’una reinterpretazione della storia” così lo definisce Italo Calvino. Scritto alla fine del 1939, mentre è esule in Francia e mentre infuria l’inizio della seconda guerra mondiale, viene pubblicato solo nel 1946. Nella prefazione della prima edizione Levi scrive che si trattava di “un piccolo libro che doveva essere soltanto una prefazione ad un libro molto più grande, scoprendo ad ogni pagina quello che mi pareva la verità del mondo.” Questo saggio pieno di suggestioni filosofiche e psicanalitiche,si conclude affermando che “Il domani non si prepara con i pennelli ma nel cuore degli uomini: e gli uomini che hanno seguito i loro Dei al fondo dell’inferno, anelano di tornare alla luce e di germogliare, come un seme sotterrato. Dal sommo della Paura nasce una speranza, un lume di consenso dell’uomo e delle cose. Muoiono gli Dei, si ricrea la persona umana. Possono la morte e la notte rivolgere il destino? La guerra dell’uomo con se stesso è finita, se davvero l’arte ci indica il futuro, e se possiamo leggerlo sul viso e nei gesti degli uomini.”

L’Orologio

L'orologio

“La notte, a Roma, par di sentire ruggire leoni. Un mormorio indistinto è il respiro della città, fra le sue cupole nere e i colli lontani, nell’ombra qua e là scintillante; e a tratti un rumore roco di sirene, come se il mare fosse vicino, e dal porto partissero navi per chissà quali orizzonti. E poi quel suono, insieme vago e selvatico, crudele ma non privo di una strana dolcezza, il ruggito dei leoni, nel deserto notturno delle case.” Questo è uno dei passi più poetici del secondo romanzo, L’Orologio, di Carlo Levi pubblicato nel 1950. Mentre nel Cristo si rivelava un mondo fuori del tempo e della storia, nell’Orologio si scopre un mondo nel quale tutti i tempi e tutte le storie sono contemporanei. Levi racconta la fine del governo resistenziale di Ferruccio Parri, l’inizio della crisi dei partiti liberale e azionista, l’avvento al potere di Alcide De Gasperi e della Democrazia cristiana, e soprattutto di Roma e dell’Italia di allora. Il libro appare come un contenitore in cui si mescolano le atmosfere, le sensazioni, l’entusiasmo dell’immediato dopoguerra con il contraddittorio e l’immobilismo della classe politica che ha una visione astratta dei problemi.

Educare alle mostre

Booz 1950La Fondazione Carlo Levi partecipa al progetto informativo-didattico promosso dalla Sovrintendenza Capitolina ai beni culturali dal titolo Educare alle mostre. Educare alla città rivolto ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado e gli studenti universitari.
L’incontro dal titolo Carlo Levi, nostro contemporaneo, a cura di Daniela Fonti si terrà il 17 novembre alle h. 16,00, presso i Musei Capitolini – Sala Pietro da Cortona Piazza del Campidoglio
Sarà inoltre possibile prenotare una visita successiva presso la Fondazione Carlo Levi, in via Ancona21- Roma.

Convegno e 3° Concorso Nazionale artistico letterario "Carlo Levi"

Locandina 3° Concorso Carlo LeviConvegno e 3° Concorso Nazionale artistico letterario “Carlo Levi”- Eboli
In occasione delle Celebrazione del Quarantesimo Anniversario della morte di Carlo Levi la Fondazione partecipa alle due giornate conclusive del terzo concorso nazionale “Carlo Levi” il 5/6 giugno 2015 presso il Complesso Monumentale S. Francesco, Eboli.

Carlo Levi. La Storia che ci appartiene.

La sua arte, il suo pensiero- Sala Conferenze Biblioteca Nazionale di Potenza
La Fondazione Carlo Levi partecipa all’evento promosso dalla Biblioteca Nazionale di Potenza, dallo Studio d’Arte Il Santo Graal di Potenza, dal Parco Letterario “Carlo Levi” di Aliano, dall’Associazione Culturale “Crassanum” di Grassano. La mostra dal titolo I dipinti di contenuto sociale espone nove importanti opere di proprietà della Fondazione Carlo Levi di Roma, in comodato al Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata – Palazzo Lanfranchi, sarà aperta dal 8 maggio al 10 giugno 2015. Sala Mostre – Biblioteca Nazionale di Potenza

Paura della Pittura, Paura della Scrittura

Convegno – Casa delle Letterature – Roma
Nell’ ambito della mostra Pittura Italiana … e altre storie minori la Fondazione Carlo Levi in collaborazione con la Casa delle Letterature organizza una giornata di studi dal titolo Paura della Pittura, Paura della Scrittura dedicata a Carlo Levi, pittore e scrittore iconoclasta.
Giovedì 26 febbraio 2015 ore 17.00 presso la Casa delle Letterature – Piazza dell’Orologio 3 – Roma

Pittura Italiana … e altre storie minori

Angelo Mosca, Michele Tocca, Pio Semeghini, Roberto Melli, Lorenza Boisi, Ivan Malerba, Carlo Levi, Carlo Dalla Zorza, Fausto Pirandello.- Casino dei Principi di Villa Torlonia – Roma
Attraverso un dialogo tra artisti di ieri e di oggi, la mostra esplora aspetti inconsueti della modernità in relazione al presente della pittura, “altre storie minori”, appunto, che rivelano la “Storia” come un territorio ancora da perlustrare. La mostra è aperta dal 31 gennaio al 12 aprile 2015, Casino dei Principi di Villa Torlonia – Roma

Le parole sono pietre. Tre giornate in Sicilia

Le parole sono pietre

Si tratta del diario di tre viaggi compiuti dall’autore nelle terre della Sicilia tra il 1952 e il 1955. Con questo libro si apre un nuovo filone letterario nella produzione leviana quello del reportage di cui aveva già dato prova nei suoi articoli pubblicati su La Stampa e su L’Illustrazione italiana.
Le parole sono pietre, pubblicato nel 1955, è il racconto duro dell’arretratezza dei contadini siciliani “lo spettacolo della più estrema miseria contadina”, di una terra dove diventa difficile far applicare quelle leggi che lo Stato italiano ha approvato per la redistribuzione della terra, per migliorare le condizioni di lavoro, per applicare i diritti che dovrebbero valere per tutti, ma che in quelle terre devono sottostare ai privilegi dei potenti. Il libro è denso di fatti che lo scrittore trasfigura inserendoli nel simbolo della coscienza umana, dove “…le lacrime non sono più lacrime ma parole, e le parole sono pietre”: sono pietre le parole di Francesca Serio, la madre di Salvatore Carnevale, il contadino ribelle assassinato dalla mafia perché fondatore, a Sciara nel 1951, della sezione del Partito socialista e della Camera del lavoro; sono pietre scagliate nell’aula del Tribunale di Palermo da una madre siciliana che racconta e sfida cosa nostra, la legge del feudo e le complicità del potere istituzionale.

Il futuro ha un cuore antico. Viaggio nell’Unione Sovietica

Il futuro ha un cuore antico

Secondo libro di viaggi di Carlo Levi pubblicato nel 1956. Questa volta è il resoconto giornalistico del viaggio effettuato tra il 17 ottobre e il 19 novembre del 1955 nella capitale sovietica, a Leningrado, a Kiev, in Armenia e in Georgia.
“Così come gli abitanti della Nuova Inghilterra hanno serbato i modi puritani della patria di origine, o come i canadesi hanno conservato il francese del’700, i sovietici sono rimasti i custodi dei sentimenti e dei costumi dell’Europa, di quando l’Europa era unita, e credeva, tutta intera, in alcune poche verità ideali e aveva fiducia nella propria esistenza”. E’ questo quello che Carlo Levi ci racconta nel suo libro, una narrazione ricca di dettagli, di descrizioni di un mondo che allo tempo stesso è antiquato e giovane. L’autore ne rimanda un immagine poetica, fanciullesca e si lascia trasportare dalla descrizione dei luoghi e delle anime che incontra.

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