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L’Orologio
“La notte, a Roma, par di sentire ruggire leoni. Un mormorio indistinto è il respiro della città, fra le sue cupole nere e i colli lontani, nell’ombra qua e là scintillante; e a tratti un rumore roco di sirene, come se il mare fosse vicino, e dal porto partissero navi per chissà quali orizzonti. E poi quel suono, insieme vago e selvatico, crudele ma non privo di una strana dolcezza, il ruggito dei leoni, nel deserto notturno delle case.”
Educare alle mostre
La Fondazione Carlo Levi partecipa al progetto informativo-didattico promosso dalla Sovrintendenza Capitolina ai beni culturali dal titolo Educare alle mostre.
Convegno e 3° Concorso Nazionale artistico letterario "Carlo Levi"
In occasione delle Celebrazione del Quarantesimo Anniversario della morte di Carlo Levi la Fondazione partecipa alle due giornate conclusive del
Carlo Levi. La Storia che ci appartiene.
La Fondazione Carlo Levi partecipa all’evento promosso dalla Biblioteca Nazionale di Potenza, dallo Studio d’Arte Il Santo Graal di Potenza, dal Parco Letterario “Carlo Levi” di Aliano, dall’Associazione Culturale “Crassanum” di Grassano.
Paura della Pittura, Paura della Scrittura
Convegno – Casa delle Letterature – Roma
Nell’ ambito della mostra Pittura Italiana … e altre storie minori la Fondazione Carlo Levi in collaborazione con la Casa delle Letterature organizza una giornata di studi dal titolo Paura della Pittura
Pittura Italiana … e altre storie minori
Attraverso un dialogo tra artisti di ieri e di oggi, la mostra esplora aspetti inconsueti della modernità in relazione al presente della pittura, “altre storie minori”, appunto, che rivelano la “Storia” come un territorio ancora da perlustrare.
Il mondo ebraico femminile nella pittura di Carlo Levi
In occasione della "Giornata della Memoria" la Fondazione Carlo Levi inaugura la mostra Il mondo ebraico femminile nella pittura di Carlo Levi,...
Le parole sono pietre. Tre giornate in Sicilia
Si tratta del diario di tre viaggi compiuti dall’autore nelle terre della Sicilia tra il 1952 e il 1955. Con questo libro si apre un nuovo filone letterario nella produzione leviana quello del reportage di cui aveva già dato prova nei suoi articoli pubblicati su La Stampa e su L’Illustrazione italiana.
Le parole sono pietre, pubblicato nel 1955, è il racconto duro dell’arretratezza dei contadini siciliani…
Il futuro ha un cuore antico. Viaggio nell’Unione Sovietica
Secondo libro di viaggi di Carlo Levi pubblicato nel 1956. Questa volta è il resoconto giornalistico del viaggio effettuato tra il 17 ottobre e il 19 novembre del 1955 nella capitale sovietica, a Leningrado, a Kiev, in Armenia e in Georgia.
Un volto che ci somiglia. Ritratto dell’Italia
Non si tratta di romanzo, ma di un saggio scritto da Levi per accompagnare un volume di fotografie, in bianco e nero, di János Reismann. Il testo, con il titolo Un volto che ci somiglia, fu tradotto in tedesco e pubblicato nel 1959 dall’ editore Belser di Stoccarda.
La doppia notte dei tigli
Pubblicato nel 1959 racconta le sensazioni del suo viaggio realizzato nel secondo dopoguerra in Germania. Il titolo è tratto da un verso del Faust di Goethe, in cui si narra del guardiano della torre che scruta e vede nella notte incendi e segni di massacro ovunque, Durch den Linden Doppelnacht, per “la doppia notte dei tigli”.
Tutto il miele è finito
Ultimo racconto di viaggio pubblicato nel 1964 dedicato questa volta alla Sardegna. Carlo Levi visita l’isola in due volte, a dieci anni di distanza, nel maggio del 1952 e nel dicembre del 1962. Le riflessioni che l’autore trascrive nel suo diario di viaggio raccontano una terra con i suoi miti e suoi archetipi
Quaderno a cancelli
E’ l’ultimo scritto lasciato dall’autore torinese, composto durante il suo stato di parziale cecità. Carlo Levi, infatti, alla fine del 1972 fu colpito da un distacco della retina che gli causò una temporanea cecità e alcuni interventi chirurgici agli occhi. E’ da questa drammatica esperienza che nasce Quaderno a cancelli, pubblicato postumo nel 1979, che Giovanni Russo definisce il “libro segreto di Carlo Levi”.